Il mobile neoclassico nel panorama del 700 lombardo
Da ascriversi nel più ampio panorama del Neoclassicismo, lo stile del 700 lombardo presenta caratteristiche peculiari, strettamente legate al periodo storico e al fermento artistico che caratterizzava in particolar modo Milano nella seconda metà del secolo. Mentre in Francia andava dilagando lo stile Luigi XVI, l’Italia si divideva tra le tendenze filo-francesi forti soprattutto nelle regioni di confine, quali Piemonte e Liguria, e le esperienze più originali che caratterizzavano in particolare la produzione veneta e quella lombarda, appunto.
Ed è proprio in Lombardia che anche la produzione di mobili neoclassici italiani trova un ambito espressivo del tutto particolare, grazie anche e soprattutto alla presenza di figure di primissimo piano quali il decoratore Giocondo Albertolli, l’architetto Giuseppe Piermarini, grandi disegnatori di elementi ornamentali per mobili quali Giuseppe Levati, oltre al già citato Giuseppe Maggiolini , ineguagliato maestro d’intarsio.
Se un Piermarini con i suoi progetti di mobili e arredi influenza profondamente gli ebanisti lombardi del Settecento, le creazioni dell’Albertolli sono profondamente legate alle forme più pure della classicità, con mobili ispirati ai modelli antichi, mentre Levati si distingue per la sua propensione a coniugare la passione per le decorazioni orientali con il gusto neoclassico e Maggiolini realizza mobili intarsiati come veri e propri quadri di legno.
A questa grande stagione del mobile classico lombardo Vimercati ha dedicato una collezione di arredi per la zona notte , caratterizzata da forme semplici e geometriche, dalla preponderanza degli intarsi sugli intagli, sulla discrezione e sull’eleganza dei dettagli, sulla presenza di scomparti e cassetti che si aprono rivelando spazi inaspettati.