Prendersi cura di un mobile classico in legno: le virtù della delicatezza
Noce, ciliegio, mogano, ma anche castagno e rovere che si accompagnano a raffinati intarsi in bosso, acero, ebano. Essenze uniche che, lavorate dalle mani di esperti artigiani, creano mobili unici destinati a durare nel tempo e ad attraversare la storia familiare generazione dopo generazione.
Abbiamo già parlato di come il legno si trasformi in modo naturale nel corso del tempo, ma giorno dopo giorno, come dobbiamo prenderci cura di un mobile in stile? Con la delicatezza: questo è il principio che non dovremmo mai dimenticarci.
Niente solventi aggressivi, alcool, silicone o apparecchiature a vapore, che spegnerebbero la naturale luminosità della gommalacca in modo irreparabile. Prodotti specifici per mobili in legno e pezze di cotone, lino o altre fibre naturali sono il modo migliore per pulirli: anche nel caso in cui si dovesse coprirli, sarà dunque bene scegliere stoffe degli stessi materiali. Poche gocce di liquido per pulizia sull’apposito panno saranno sufficienti a togliere la polvere e le impronte di mani o l’unto, mentre per pulire angoli e intagli si può usare un pennello di setole naturali. La miglior garanzia per una lunga durata nel tempo è, oltre ad avere l’accortezza di tenere i mobili al riparo dalla luce solare diretta e prolungata e lontani da fonti di calore o umidità eccessivi, ricordarsi di stendere un sottile strato di cera vergine d’api, da stendere con un sottile panno di lana nel senso della venatura del legno. Ripetere questa operazione ogni tre mesi circa, specie sulle superfici orizzontali e più esposte all’uso, mantiene il legno splendente e facilita il lavoro di pulizia quotidiana.